Human resources

Cos'è la workplace experience e perché è importante?

Il concetto di workplace experience esiste già da molti anni, ma in Italia è diventato centrale solo di recente. Spiegarlo in poche righe non è semplice, ci proveremo cercando di trarne gli aspetti salienti per i quali sempre più aziende cercano di applicarlo internamente, per portarsi in pari con gli attuali sviluppi del mercato del lavoro, soprattutto sul piano internazionale.

Workplace experience: come cambia il posto di lavoro?

Ci troviamo dinanzi a una piccola-grande rivoluzione, per la quale le nuove procedure lavorative interne non possono fare a meno di tener conto del benessere psico-fisico individuale dei lavoratori e, quindi, dell’equilibrio tra vita privata e lavorativa.

Il principale responsabile dei cambiamenti sul mercato del lavoro sarebbe stato individuato nel ricambio generazionale delle risorse umane. I nuovi lavoratori, infatti, hanno apportato nuove esigenze sia sul piano organizzativo/procedurale sia su quello olistico dell’organizzazione interna delle aziende.

Le dinamiche tra datore di lavoro e dipendente, quindi, stanno convergendo verso la cultura del work-life balance. Possiamo sintetizzarla come una serie di principi che guidano l’esperienza vissuta dalle persone sul posto di lavoro e sulle conseguenze per la vita privata.

Ecco perché la definizione dell’esperienza sul luogo di lavoro svetta in cima alle priorità delle aziende, ma anche tra quelle degli individui in cerca del primo impiego o di nuova occupazione.

Lavoro agile: sul posto di lavoro non conta più solo lo stipendio

Da una parte, il luogo di lavoro si smaterializza per consentire ai collaboratori di eseguire le proprie mansioni a distanza grazie agli strumenti di digitalizzazione aziendali sempre più diffusi e utilizzati.Dall’altro, l’esperienza vissuta dai lavoratori da remoto (per estrema necessità durante il lockdown) ha spostato il focus dell’attenzione dal mero stipendio al work-life balance, ovvero all’equilibrio tra lavoro evita privata.

Per molte potenze europee, gli ultimi anni sono stati caratterizzati dal Grande Abbandono, (Great Resignation), un periodo storico durante il quale le dimissioni dal posto fisso sono aumentate in modo esponenziale.

In tantissime aziende, letteralmente in “crisi da personale”,questo è stato il campanello d’allarme che ha condotto a rivedere le politiche interne, ridisegnando l’esperienza lavorativa per renderla più appetibile ai nuovi lavoratori.

Di conseguenza, sul mercato si sono fatte strada aziende specializzate in workplace experience design, ingaggiate per implementare soluzioni di miglioramento del luogo di lavoro in ottica più digital, agile e smart. Questi concetti iniziano a inoltrarsi non solo nelle tradizionali PMI italiane, ma anche in contesti caratterizzati da una maggiore rigidità, come le pubbliche amministrazioni.

Workplace experience design: cosa cambia per le aziende?

Disegnare una nuova esperienza di lavoro in conformità con le attuali esigenze dei lavoratori significa dotarli di strumenti idonei, ovvero utili a gestire il lavoro agile con flessibilità ma senza rinunciare alle performance. Questo contesto spiega anche la necessità da parte delle aziende di dotarsi di software e App di desk booking, utili per gestire le postazioni, annotare il tempo passato in azienda, coordinare i flussi del personale e utilizzare questi dati anche per fini statistici e per il miglioramento del benessere aziendale.  

Anche il Governo è intervenuto per svecchiare il mercato tradizionale del lavoro attraverso una norma di grande impatto sociale con cui si è impegnato ad arginare le disparità salariali e favorire l’abbattimento delle discriminazioni.

Per incentivare le aziende italiane a svecchiare i processi di gestione delle risorse umane il Governo ha fornito una serie di incentivi fiscali che saranno riconosciuti alle organizzazioni che realizzeranno un report della situazione interna attraverso un dossier da depositare alMinistero del Lavoro.

I nuovi lavoratori

I lavoratori di questo periodo storico agiscono come benisul mercato e lo fanno avvicinandosi solo al miglior offerente, prendendoin considerazione una serie di parametri che vanno oltre al riconoscimentoeconomico, consapevoli di come un ambiente lavorativo dignitoso e stimolantesia essenziale per perseguire l’auto-realizzazione ed il benesserepsico-fisico.

Di conseguenza, le aziende che desiderano investire sulle risorse per crescere e rapportarsi con una concorrenza globale, veloce e dinamica dovranno ridisegnare l’ambiente lavorativo, rendendolo idoneo al perseguimento delle esigenze dei nuovi lavoratori.

Per farlo, la via della digitalizzazione della workplace experience sembra essere l’unica percorribile per almeno due ragioni: sicuramente una di carattere pratico, logistico e gestionale, ma anche per incrementare il capitale umano essenziale per la crescita delle aziende.

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